VENTO IN POPPA
Oggi è domenica. Domani, con il primo giorno di Orientation, parte finalmente il mio Master, la mia esperienza Newyorkese inizia nella sua pienezza. Come mi sento? Contento, eccitato... carico. Non so bene cosa mi aspetta domani, ma sono contentissimo di arrivare pronto a questo giorno.
Cos'è questa Orientation? Da quello che mi raccontano gli studenti del secondo anno, si tratterà di due settimane di attività non solo accademiche che ci prepareranno al inizio del anno scolastico vero e proprio. Inizio del anno che coincide con il 5 settembre, il giorno dopo il Labour Day (la festa dei lavoratori) che quì si festeggia il 4 settembre. Saranno soprattutto attività di gruppo finalizzate fondamentalmente a farci fare conoscenza e comiciare a creare spirito collaborativo. Siamo 500 studenti, divisi in cluster (sezioni) di 65 alunni... sarebbe difficile conoscerci tutti senza sfruttare l'Orienation. Indiscrezioni vorrebbero che ci siano anche attività tipo Giochi senza Frontiere a Central Park e sport di squadra per farci sviluppare team-building.
Negli ultimi giorni sono stato abbastanza attivo. Venerdì shopping per completare pochi dettagli che mancano alla mia casa. Visito parecchi negozi a Down Town e davvero trovo di tutto, anche un negozio cinese molto interessante in cui sembra esserci ogni bizzarria che si possa importare dall'oriente. Mi piacerebbe comprare un gong o altri oggetti interessanti. Difficile però capire a cosa possa servire una spada cinese nel mio appartamento. Così nella mia borsa finiscono solo gli utlimi oggetti che mi servono.

Sabato, vela! Parto il pomeriggio da Penn Station per Port Washington, questa volta la barca non è antidiluviana e l'equipaggio più numeroso (in ordine come nella foto: Daniel Belcher dall' Australia, Roberto Barzi da Milano, e Peter Wermuth - detto il doberman - dalla Germania) permette di fare manovre in tutta tranquillità e destrezza. Mi stanco, mi diverto e una volta in porto sarebbe anche ora di tornare a Manhattan ma perdiamo il treno e siamo costretti a mangiare a Port Washington; proviamo il Ristorante Mediterraneo. Così ordiniamo un bel Alexander Kebab, decisamente gustoso. Ma il clou della serata è la discussione durante la cena, Roberto comincia a parlare di Calcio ed io mi accorgo che a tavola sono presenti un americana, un australiano ed un tedesco e l'argomento calcio piace poco. Le sconfitte di queste nazioni contro l'Italia centreranno qualcosa? Addirittura Daniel (l'Australiano) sembra arrabiatissimo contro la nostra Nazionale, sostiene infatti che i Canguri meritassero di battere l'Italia. Il crucco sembra meno adirato, ma mastica amaro. Per loro questo mondiale è più difficile da digerire del Alexander Kebab. Ma a me mondiale e kebab vanno giù che è una meraviglia. Tornati a Manhattan ci fermiamo sulla 96th per un birra e così la giornata può dirsi degnamente conclusa. Sono esausto!

Domenica inizia alle 12.00, la stanchezza, la birra e l'Alexander Kebab sembrano congiurare contro il mio risveglio. Non capisco bene se faccio colazione o pranzo, ma in breve riesco ad uscire per far fare shopping a Downtown, questa volta è il turno dei vestiti: scarpe, flip-flop, pantaloni e polo. Poi messa, cena e... tutti a casa. Domani si fa sul serio .
Per tutti gli amici velisti: azzardatevi solo a dire che l'andatura in figura non è di poppa, ma è una bolina, ché vi espongo al pubbilco ludibrio.



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