PRE-ORIENTATION
Oggi incontro finalmente altri miei compagni di corso. L'occasione è la Pre-Orientation per gli international students (gli stranieri come me). La sveglia suona alle 7.30... a dire il vero non c'è ne è un reale bisogno perchè la mia strada è oggetto di lavori publici da diversi giorni. Questi instancabili operai sembrano insonni e determinati a sfruttare ogni minuto della notte. Così, dopo una frugale colazione a ritmo di trapano a percussione e a base di cappuccino e biscotti scozzesi (gli shortbread) alle 8.30 entro in facoltà: mi aspetta la configuration session del mio PC. Tranquilli, non è un rituale satanico ed il mio computer è ancora tuto intero (credo), si tratta solo di una sessione di tre ore dedicata alla configurazione dei portatili di tutti gli studenti della Business School. I nostri computer devono poter essere in grado di usare la connessione internet, via rete e via radio, di Columbia. In più vengono configurate le stampanti, i programmi necessari per studiare, anti-virus, ecc.
Dopo due ore di installazione, finalmente arriva ora di pranzo ed io lascio cavi, tecnici, CD di istallazione ed i miei compagni rimasti ad installare per correre in un altro edificio dove mi aspetta - finalmente - il pranzo per noi international students. E' un'ottima occasione per conoscere altri studenti trasferitisi da altre nazioni del globo. A dire il vero più che in USA, ora mi sembra di stare in Sud America: sento parlare solo spagnolo! Infatti gli internationals sono quasi tutti Argentini, Messicani, Colombiani, Peruviani e anche qualche Brasiliano. Sono davvero molto gentili e cordiali, non ci si può lamentare anche perchè il buffet non è niente male.
Dopo pranzo, noiosa lezione in classe sui doveri di noi internationals (già è tanto non sentirsi chiamati "visitors" o "aliens" come spesso accade). Infine, tè con gli studenti del secondo hanno che molto gentilmente ci illustrano tutte le attività extra-studentesche di Columbia. Quante opportunità, ci sarebbe da chiedersi quando e come riescono a studiare questi studenti americani. Ma io non me lo chiedo e continuo a parlare e chiedere senza sosta. E' bello sapere che questa comunità studentesca è davvero attiva e vibrante. Mi fa sentire a mio agio.
Via, è ora di lasciare pasticcini e tè per andare in tintoria a prendere il vestito che mi aspetta pronto e pulito. Prima di cena c'è giusto il tempo per scrivere queste righe.
Spero di esser riuscito a farvi sentire newyorkesi come mi sento ora io!


1 commento:
grandissimo.
Per il dry cleaners io avevo fatto un accordo con quello su 120th ed Amsterdam. Gli ho dato $150 subito e le camice me le faceva a $1.20 l'una invece che $1.80. Vedrai che quando avrai il recruiting le camice volano via come il pane.
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