giovedì, settembre 28, 2006

SANTA MARGHERITA LIGURE

Eccomi di ritorno dall'Italia!!!

Viaggio incredibile, in ogni suo dettaglio... sembra un'odissea.

Mercoledì: esco di caso in direzione Newark Airport. Devo raggiungere Santa Margherita ligure via Milano. Tutto facile fino qui, prima di imbarcarmi una voce all'altoparlante ci avvisa che il nostro aereo per Milano non parte, guasto al motore? Sciopero degli inservienti? Non lo so, quello che mi so è che ritirato il mio bagaglio da Newark, preso un taxi a spese dell'Alitalia, dopo qualche ora mi ritrovo sul letto di casa mia a contemplare il soffitto prima di addormentarmi.

Giovedì: sono costretto a partire di pomeriggio, sta volta in direzione Roma. Purtoppo non ci sono altri voli. Il viaggio è confortevole quanto il letto di un fachiro, i sedili sono così stertti che le ginocchia mi fanno contatto con le mascelle.

Arrivo quindi venerdì mattina a Roma convinto ingenuamente che l'avventura sia finita e che presto potrò arrivare a S.ta Margherita per incontrare i miei compagni di regata. Purtroppo non ci permettono di prendere l'aereo per Genova in quanto i nostri bagagli sono già destinati a Malpensa. Quindi mi accampo sulle panchine del Leonardo da Vinci e tento di dormire fino a mezzogiorno. L'aereo per Milano parte con quasi un'ora di ritardo, qualcuno ha imbarcato i bagagli senza presentarsi sul aereo (!!!). Cosa ci sarà stato dentro?

In qualche modo arriviamo a Malpensa e con auto a nolo traversiamo Lombardia, Piemonte e Liguria per arrivare a destinazione. Approffitiamo del disguido per girare un po' la zona. Ci dirigiamo a Porto Fino per gustarci il tardo pomeriggio davanti ad un aesaggio incredibile.

Ma siamo quì per regatare, quindi saliti di nuvo in macchina andiamo a Santa Margherita dove incontro in ordine i miei genitori venuti a posta in Liguria per incontrarmi, e i miei compagni di MBA. Si crea così un'occasione unica per vivere un po' di ambiente MBA insieme ai miei genitori. Mia madre e mio padre spolverano il loro miglior inglese e si intrattengono piacevolmente per un'ora con Daniel Belcher, il tattico della mia barca.

La mia barca? Sì la Favela Blanca ospita il miglior equipaggio che la Columbia Business School possa offrire, in mia assenza la Favela Blanca ha vinto ben due regate su tre, piazzandosi prima a parimerito con SDA Bocconi.

La Bocconi è la scuola organizzatrice del evento. Insieme allo Yact Club Italiano (il più antico club velico del mediterraneo) la bocconi organizza da anni ormai questa bellissima competizione che ospita equipaggi da tutte le business school del mondo. Guardate la brochure per aver un'idea.

Gli studenti della Bocconi sono molto orgogliosi del loro lavoro come organizzatori e sono arrivati a questo evento carichi di entusiamo e di voglia di vincere.

Oltre al entusiasmo, l'ingrediente principale della loro ottima prestazione è senz'altro la loro barca. Vele in carbonio, costose e molto performanti, specie con poco vento. I miei compagni mi assicurano che in certi momenti sembrano volare. Poco stupore quindi se sono riusciti a fare molto bene.

Noi però abbiamo grinta vendere. Sappiamo di essere molto motivati, preparati e soprattutto incredibilmente affiatati. Abbiamo estrema fiducia del nostro tattico Australiano, velista semi-professionista. Daniel sa come gestirci, infonde sicurezza. La domanda è, domani basterà la nsotra grinta per superare i Bocconiani?

Per adesso non ci sono risposte, solo domande. Infatti Sailing Channel, il canale tematico di SKY, ci chiede di concedergli una mezz'ora per una breve intervista. L'intervista è un po' in Italiano ed un po' in inglese, parliamo io, Daniel e Peter, il nostro skipper tedesco.

La serata offre anche trenette al pesto, cena sotto le stelle, discobar. Le canzoni non sonon solo inglesi ma anche in Italiano e gli studenti stranieri (sì, qui in Italia gli americani sono stranieri) sorridendo mi chiedono il significato delle canzoni di Jovanotti. Trovo difficile trovare una risposta ed un significato, me la cavo meglio con la Carrà e Maracaibo.

Dopo, in giro per Santa Margherita. Americani, Inglesi, Portoghesi, Spagnoli, Sudamericani e ... Francesi adorano questo posto. Il problema è che i francesi non reggono lo spumante italiano e cominciano a fare i conar.

Succede infatti che, mentre io dormo tranquillamnete, gli studenti Francesi di Insead attaccano una delle nostre barche. Uno di loro con la scusa di chiedere una sigaretta sale su una barca di Columbia (quella degli studenti italiani) e dopo avere steso uno di noi, butta in acqua lo skipper di Great Mollica. Francesi...

A letto, sembra incredibile ma anche questa giornata ha una fine.

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